lunedì 29 ottobre 2018

Carlo Lucarelli,Giovedi 8 Novembre ore 21, Cavriago

Altro appuntamento imperdibile, quello di Giovedi 8 Novembre ore 21, presso la sala del Consiglio di Cavriago con un ospite da "paura": Carlo Lucarelli.





Carlo Lucarelli è nato a Parma e ha esordito nel 1990 con ‘Carta Bianca’. Ad oggi ha pubblicato oltre 20 romanzi, diversi saggi e raccolte di racconti. Gli ultimi romanzi pubblicati sono ‘Albergo Italia’ (2014), ‘Il tempo delle iene’ (2015), ‘Intrigo italiano’ (2017 e 2018) e ‘Peccato mortale’ (2018) con protagonista, dopo molti anni, di nuovo il suo primo personaggio: il commissario De Luca. 

Amatissimo di racconti e romanzi che uniscono il gusto dell’inchiesta storica alla ingegnosa tessitura di trame gialle e noir, è anche geniale ideatore e conduttore di trasmissioni televisive e sceneggiatore. 

Il suo nuovo romanzo “Peccato mortale, un’indagine del commissario De Luca” (Einaudi Stile libero) è un tuffo nei 45 giorni tra la caduta di Mussolini e l’armistizio dell’8 settembre 1943. 

«Un periodo storico che studio da molto tempo  (ha firmato anche “Carta bianca”, “L’estate torbida” e “Via delle oche”, sempre con protagonista il commissario De Luca). Gli italiani allora avevano tre preoccupazioni: cosa mettere in tavola, prevedere dove avrebbero bombardato, e interrogarsi se figli e i mariti sarebbero tornati vivi dalla guerra in Russia. Chi si addormentò alle 23 di quel 25 luglio lo fece nell’Italia fascista, che alle 23.15 non lo era più. Un momento di transizione e confusione in cui niente è come appare. Un periodo storico pieno di contraddizioni, perfetto per una trama gialla e che racconta il nostro modo di essere italiani ancora oggi». 

«Perché il rumore di fondo del fascismo   non ci ha mai abbandonati. Sentiamo l’eco di quei fantasmi, a volte le stesse parole del duce, gli stessi ragionamenti razzisti che si facevano contro gli ebrei e contro gli africani colonizzati. Allora il mio commissario De Luca preferì voltare la testa da un’altra parte, ma l’indifferenza è un’abitudine che persiste. Questo è pericoloso. Siamo brava gente quando vogliamo, ma quando non vogliamo siamo cattivissimi».

Il commissario De Luca, (in tivù interpretato con grande successo da Alessandro Preziosi) non è né un fascista né un antifascista, fa il suo mestiere con passione, è un fedele servitore dello Stato. 

Personaggio tormentato, nasce in parti uguali dalla inventiva letteraria e dai documenti storici e nelle tre inchieste che lo hanno visto già protagonista la storia e la cronaca nera si incrociano a cavallo tra l’ultimo mese di Salò e le elezioni del 1948, anni tremendi che lo cambiano, da eccellente poliziotto, a epurato, a reintegrato nei ranghi.

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